Il Ballo - La Storia della Mazurca

Mazurka è un termine sicuramente derivante dal polacco. Le ipotesi della nascita del termine sono varie, ma tutte riconducono alla POLONIA:

  • Masuria, regione che si estende a nord-est fino ai confini della Russia.
    Mezovia, regione settentrionale.
    Mazur o Mazurek, villaggio vicino a Varsavia.
    Mazur, contadini della Polonia.
    Masovia, regione che si trova a sud.
    Laghi Masuri. 

Non si può fissare con precisione una data di nascita: gli studiosi la collocano comunque attorno agli inizi del 1500.
Per circa due secoli visse nella semiclandestinità, ballata dai ceti sociali medio-bassi. Nel 1700 entro' nelle abitudini del popolo che la ballava in contrapposizione alla polacca (la danza degli aristocratici). La mazurka si poneva come alternativa alla polacca, sotto vari aspetti, musicali, culturali e tecnici:

  • La  polacca era lenta; la mazurka era briosa. 

  • La polacca era in tempo binario; la mazurka in ternario.

  • La polacca era aristocratica, si ballava nelle corti; la mazurka era il ballo della povera gente.

Nonostante l'umiltà delle origini, la mazurka si diffuse in Ungheria, Russia, Germania, Francia ed Inghilterra. La sua diffusione fu favorita dalle opere di grandi musicisti quali Chopin, Kaikovskij, Szimanovskij. Solo Chopin, fra il 1820 e il 1849 produsse 59 mazurke che, in omaggio alla Polonia, avevano il sapore dei canti popolari della sua gente.  

Questo ballo si prestò fin dall'inizio a molteplici interpretazioni. Date le sue caratteristiche musicali, con le pause scandite in modo perentorio e preciso, creava grandi opportunità di performance e di improvvisazione. Agli inizi del 1800 si era arrivati a codificare ben 56 figure di mazurka, compreso il colpo di tacco che segnava la chiusura di ogni sequenza coreografica. 


Il più grande studioso e teorico di mazurka fu il maestro Henry Cellarius che codificò le più importanti figure di base. Nel manuale LA DANSE DES SALONS (1847) egli sostenne l'assoluta libertà del cavaliere di personalizzare questo ballo, pur nel rispetto dei criteri e dei movimenti fondamentali. Nella mazurka la dama aveva il privilegio di scegliere il cavaliere e, conseguentemente, il dovere di affidarsi ed abbandonarsi a lui, mantenendo un portamento maestoso. Dalla sua capacità di farsi guidare e gestire, dipendeva l'armonia del ballo, oltre che dalla fantasia, dalla abilità e dalla determinazione del cavaliere. Come si intuisce gia' da allora si era capito che e' la dama che fa spettacolo: con i suoi abiti, con i suoi movimenti, con la sua grazia... e con la sua bellezza.

Data l'adattabilità della mazurka, e data la spettacolarità delle sue figure, Cellarius la innestò su altri balli, creando tre binomi di danze:

  1. polca-mazurca;

  2. quadriglia-mazurca;

  3. valzer-mazurca (Cellarius valse).

Secondo alcune testimonianze dell'epoca, comunemente la mazurca veniva ballata in questo modo:

strisciare per una ventina di centimetri il piede sinistro, lateralmente a sinistra;
accostare il piede destro al sinistro,
scacciare il piede sinistro leggermente avanti.
ripetere i tre movimenti cominciando col destro.


In Italia la mazurka si diffuse, soprattutto al Nord, nella seconda metà dell'Ottocento. Fece talmente presa sulla gente che diventò il ballo di tutte le feste e di tutte le occasioni d'allegria. Parallelamente è stata per tanti anni oggetto di studio e perfezionamenti da parte di musicisti, maestri e ballerini. L'orchestra (Secondo) Casadei, grazie ad una paziente opera di rielaborazione di brani classici, iniziata nel 1925, ha il merito di averla portata in giro per le piazze d'Italia, facendo innamorare giovani e vecchi per questo ballo che possiamo definire simbolo di buonumore e di spensieratezza. Sta di fatto che, pur essendo un ballo polacco, la mazurka si considera oggi come facente parte della nostra tradizione coreica. 


Assieme a Polka e Valzer Viennese appartiene alla disciplina LISCIO UNIFICATO, alla disciplina DANZE FOLK (liscio romagnolo) e alla disciplina LISCIO TRADIZIONALE (piemontese).